La legislazione comunitaria è intervenuta in modo radicale mediante l’emanazione di una serie di direttive, ricordiamo tra tutte la n. 89/391 recepita in Italia con il D.Lgs. 626/94.
Nel settore delle costruzioni l’intervento comunitario si è concretizzato con una specifica direttiva, n.92/57, concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili e recepita in ambito nazionale con il D. Lgs. 494/96, seguito da tre circolari esplicative e dall’emanazione di un decreto di modifica, il D.Lgs. 528/99.
Anche la legislazione sui lavori pubblici è intervenuta sull’argomento sicurezza.
La riforma della disciplina degli appalti, realizzata con la Legge 109/94 e il decreto di attuazione, DPR 554/99, ha meglio esplicitato alcuni obblighi relativi alla pubblica amministrazione.
È in virtù di queste considerazioni che la Regione Lombardia ha approvato con D.G.R. n.43168 del 21.5.1999 le ‘Linee guida in materia di sicurezza nei cantieri mobili‘ che oggi vengono aggiornate ed ampliate allo scopo di fornire un contributo interpretativo e procedurale agli operatori della pubblica amministrazione coinvolti nelle attività relative ai lavori edili.
Le nuove linee guida sicurezza cantieri Lombardia sono essenzialmente di tipo organizzativo, rivolte ai committenti di opere edili ai quali vengono imposti obblighi di programmazione, organizzazione e controllo della sicurezza nei cantieri.
Esse mettono in risalto l’esigenza di coinvolgere i committenti fin dai momenti iniziali nell’attività di prevenzione in quanto, dai dati riportati dalla Commissione europea sulle loro cause, risulta che ‘il 60% degli incidenti mortali sul cantiere dipende da una causa determinata da scelte effettuate prima dell’inizio dei lavori’.
Queste considerazioni evidenziano la necessità di spostare il processo di prevenzione a monte dell’apertura del cantiere, per mezzo della progettazione e della pianificazione della sicurezza, e nella fase esecutiva, alle dinamiche di coordinamento.
La progettazione deve fare quindi necessariamente un salto di qualità: deve prevedere modalità di esecuzione sicure e una facile manutenzione dell’opera.
Il progetto nei suoi stadi evolutivi deve basarsi sui principi della eliminazione e/o riduzione dei rischi alla fonte.